L’aggiudicazione definitiva non è immune da annullamento e revoca ai sensi della L. 241/90

Nell’ambito della riqualificazione urbana di piazza Trieste, il Comune di Jesolo aveva indetto nel 2006, attraverso la sua partecipata Jesolo Patrimonio srl, un bando di gara in cui rientrava anche la realizzazione di un parcheggio interrato.

All’esito della procedura aperta è risultata aggiudicataria, dapprima provvisoria e poi definitiva, la ditta Omniedil, la quale dopo aver partecipato a diversi incontri di negoziazione con la Jesolo Patrimonio srl, si è vista fare dietrofront da parte dell’amministrazione comunale. Tra le motivazioni dello stop il comune veneto indica: la presenza di fatto di alri parcheggi nell’area di piazza Trieste;  le numerose criticità create nella realizzazione di scavi di interrati (presenza di sottoservizi, la lunga durata del cantiere, i disagi disagi per le attività presenti nelle immediate vicinanze ma anche per quelle di un’area più ampia che dovrà subire alcune deviazioni prolungate); la possibilità concreta di realizzazione di un’autorimessa interrata in altra zona su cui insiste anche un parcheggio già esistente; la probabilità di allagamenti n coincidenza con eventi atmosferici intensi; una decisiva flessione dell’interesse pubblico alla realizzazione dell’opera.

Contro il provvedimento dell’ammistrazione comunale di Jesolo la ditta ha fatto ricorso al TAR del Veneto che però ha dato ragione al Comune di Jesolo in quanto ha agito in regime di autotutela legittima secondo quanto previsto dall’articolo 21 della Legge 241/1990 anche per quanto riguarda l’indennizzo previsto.

La storia che interessa il comune veneto ha dei connotati molto simili a quelli del park interrato in piazza della Vittoria a Reggio Emilia. Pertanto insistiamo sul fatto che lo scempio e la devastazione che si apprestano a portare può essere fermato. Ma per fare ciò è opportuno e necessario che gli amminstratori del comune si dotino di una buona dose di capacità di ascolto, al fine di rivalutare e di ottimizzare il reale interesse pubblico di fronte a quello che ormai è solo un’operazione immobiliare a vantaggio di pochi privati.

Come comitato contro il parcheggio interrato di piazza della Vittoria, attraverso le pagine di questo blog, attraverso il profilo facebook e attraverso la nostra raccolta firme stiamo dando tanti input positivi di dialogo e confronto.  Ma, per ora, le sole risposte ottenute da chi ci amministra sono state solo le lagne sulle possibili penali e l’inutile predisposizione all’esenzione delle tasse sulle distese e sulle insegne.

Il park interrato di piazza della Vittoria può essere fermato e, con una razionalizzazione e una rivalutazione legittima dell’interesse pubblico, può essere spostato sotto la ex caserma Zucchi, come era previsto sin dall’origine e già in concessione alla ditta che si è aggiudicata il project financing per il park Vittoria. In tal caso non solo sarebbero ridotte tutte le criticità più volte indicate, ma sarebbe ridotto anche l’indennizzo dovuto per le spese già espletate.

Il link dove è possibile trovare informazioni è il seguente: venetoius

Nel documento TAR Veneto è possibile visionare la sentenza.

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