Caro Ferrari, sul PARK VITTORIA non abbiamo equivocato niente!

Sul il Resto del Carlino – Reggio Emilia questa mattina vi è un intervista al vicesindaco Ugo Ferrari che risponde sulle priorità per l’ultimo anno di amministrazione. Ferrari si sofferma anche sul park interrato:

Sul cantiere in piazza della Vittoria come risponde ad esercenti e residenti? «Risponderemo in consiglio alla mozione e ascoltiamo tutti. Eviteremo che il cantiere crei disagi a quella zona. Ma vanno rimossi due equivoci di fondo, alimentati strumentalmente. Il primo: la pubblica amministrazione ha già deciso. Noi dobbiamo approvare un progetto ma la decisione di fare il parcheggio è nelle delibere assunte dal 2005. Siamo in vigenza di contratto». E il secondo equivoco? «Si dice che investiamo 13 milioni: non è vero, sono soldi dei privati. E se stoppiamo il progetto non avremo i due milioni e mezzo, sempre dei privati, per riqualificare la piazza e gli oltre 600mila euro che stanno mettendo sulla Zucchi risolvendo i problemi del trasporto pubblico su via Allegri.  Dire all’impresa ‘grazie e arrivederci’ significa rinunciare a 3 milioni e 100mila euro. Ricorderete le diecimila firme contro il rifacimento di la piazza Martiri del 7 luglio: finite queste opere c’è stato un giudizio positivo generale»“.

Caro Ferrari, noi non abbiamo equivocato proprio nulla. Sappiamo perfettamente che le delibere sul project financing del park interrato partono dal 2005, ma sappiamo anche che in oltre 8 anni la proposta della società promotrice ha avusto diversi aggiustamenti del piano economico e finanziario e ha subito diverse varianti. Ma soprattutto sappiamo che sia la delibera GC_2005_233, che inizialmente ha lanciato il project financing, sia il relativo AVVISO INDICATIVO LAVORI non contenevano l’intervento del park nterrato in piazza della Vittoria. Del resto, il 15 giugno 2005, anche lei negava la costruzione di un parcheggio in piazza sostenendo invece quello della ex Caserma Zucchi. E se è vero che all’epoca ha parlato di eventuali box per residenti è anche vero che nell’atto di accordo parcheggi 28_11_2012 stipulato tra Comune e Concessionario dell’opera è stabilito che, essendo ormai passati oltre 180 gg dalla data della stipula della convenzione, i box possono essere acquistati da chiunque e quindi non solo da residenti… beh questa, se permette, non è più un project financing finalizzato all’interesse pubblico, ma una vera e propria operazione immobiliare per pochi privati!

In merito al secondo equivoco, noi non abbiamo mai sostenuto che i 13 milioni del project finacing fossero soldi pubblici e siamo perfettamente informati sulla normativa riguardante le sinergie tra pubblico e privato negli appalti. Però è vero che, come da atto di accordo parcheggi 28_11_2012,  è previsto un diritto di prelazione per l’Amministrazione Comunale qualora il privato concessionario volesse alienare i box al prezzo di 35.000€ cadauno.  Perciò, se ad esempio si volessero acquistare 100 box a questo prezzo, il Comune spenderebbe soldi pubblici per ben 3.500.000 €, cioè abbastanza per ripagare l’investimento privato previsto per la riqualificazione della piazza e della ex Caserma Zucchi.

Infine se dire “grazie e arrivederci” all’impresa significa perdere un investimento, ma non pagare 3.100.000 €, significa che questa quota non è una penale da versare in caso di revoca del progetto esecutivo del park interrato Vittoria (per altro il lotto C del progetto esecutivo, cioè quello riguardante appunto il park interrato Vittoria, non è stato ancora deliberato in Giunta). In effetti, come abbiamo già avuto modo di sostenere, è prevista solo la liqidazione dell’indennizzo relativo al danno emergente (spese effettivamente sostenute e documentate) in caso di revoca del progetto esecutivo in regime di autotutela, come previsto dagli artt. 21 quinquies e nonies della L. 241/90.

Per quanto riguarda la riqualificazione della piazza siamo dell’avviso che questa, seppur necessaria, non deve in alcun caso essere collegata a “ecomostri” di cemento nel sottosuolo che siano pericolosi per la stabilità degli edifici adiacenti e che hanno la capacità di nuocere anche dopo la loro ultimazione attirando sorgenti di “veleni” sia per la nostra salute che per la qualità dell’aria.

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