L’8 agosto 2013 da una iniziativa spontanea di alcuni cittadini e alcune cittadine di Reggio Emilia si è costituito il Comitato No Parcheggio Piazza della Vittoria.
Il Comitato nasce dalla necessità di avviare una campagna di controinformazione e sensibilizzazione rivolta agli abitanti, agli esercenti, ai lavoratori e alle lavoratrici di Piazza della Vittoria e delle aree limitrofe, nonché a tutti i cittadini e le cittadine di Reggio Emilia, riguardo le problematiche relative al progetto, al cantiere, ai lavori e alla gestione del previsto parcheggio interrato sotto la sede stradale della piazza stessa.
Il Comitato si riconosce nella pratica dell’autogestione dal basso e opera senza fini di lucro e senza scopi elettorali o di legittimità politica e, perciò, è apartitico, autonomo e indipendente da forze politiche, amministrazioni istituzionali e organizzazioni economico-finanziarie.
Il Comitato persegue esclusivamente finalità sociali per l’interesse pubblico e per il bene delle collettività, senza pregiudizi o discriminazioni di carattere razziale, xenofobo, sessista o culturale.
Tra gli scopi del comitato vi sono:
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avvio di una campagna di informazione e controinformazione rivolta agli abitanti, agli esercenti, ai lavoratori e alle lavoratrici di Piazza della Vittoria e delle aree limitrofe, nonché a tutti i cittadini di Reggio Emilia, riguardo il progetto, i lavori e la gestione del previsto parcheggio interrato sotto la sede stradale della piazza stessa;
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la sensibilizzazione della collettività alle problematiche che l’esecuzione dell’opera porta nella vita di tutti quanti: incertezze sull’interesse pubblico dell’opera; perplessità sulla reale utilità dell’infrastruttura; cementificazione e impermeabilizzazione del suolo; rischi alla stabilità dei palazzi; problemi relativi alla situazione idrogeologica dell’area; disagi alla circolazione, al trasporto pubblico e congestione del traffico; ripercussioni fortemente negative sull’economia e il commercio dell’area e dell’intero centro cittadino; pesanti dubbi sulla durata dei lavori; minacce di infiltrazioni mafiose nel cantiere; pericoli per la salute collettiva legati al peggioramento della qualità dell’aria, al traffico pesante, alle polveri, ai rumori e ai rifiuti generati dal cantiere; riduzione della fruibilità e dell’accesso ai beni comuni, culturali e paesaggistici che insistono sull’area (Asilo Diana, Teatro Ariosto, Galleria Parmeggiani, Teatro Valli, Monumento ai Caduti della I Guerra Mondiale, Giardini Pubblici); sperpero di fondi pubblici etc.;
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il contrasto al consumo insensato del suolo e del verde, nonché la difesa del territorio e la salvaguardia dell’ambiente;
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la tutela e la valorizzazione dei beni comuni dallo sfruttamento economico e dalla speculazione edilizia e territoriale che premiano la rendita privata rispetto all’interesse collettivo;
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la promozione della memoria storica dei luoghi e degli spazi di Piazza della Vittoria e dei Giardini Pubblici, come elemento basilare di una loro corretta gestione estendendo la socialità, l’aggregazione e il senso collettivo di appartenenza al territorio favorendone, al contempo, la fruizione consapevole da parte di un numero sempre maggiore di cittadini;
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il sostegno alla partecipazione dal basso della popolazione nei processi di trasformazione ed evoluzione della città al fine di sostenere e coordinare le idee e le proposte orientate verso il reale interesse pubblico e il bene della collettività intesi come fondamentali e predominanti di fronte agli affari e agli interessi privati;
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il coordinamento di azioni e iniziative finalizzate alla richiesta di una maggior tutela della cittadinanza, dei suoi bisogni primari e dei beni comuni, nell’ottica di un’ottimizzazione razionale e sensata della qualità della vita urbana, sociale, ambientale e culturale;
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la costituzione di gruppi di lavoro con il compito di realizzare attività di inchiesta per acquisire e rendere disponibili ai cittadini atti, leggi, delibere, regolamenti relativi alle vicende territoriali, pubblicando il materiale e la documentazione attraverso i canali del Comitato realizzati nella rete internet;
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la cooperazione con urbanisti, avvocati, tecnici e esperti indipendenti per rendere collettive ed utili a tutti le specifiche competenze, alle quali possano attingere tutti gli aderenti al Comitato;
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l’organizzazione di eventi e iniziative pubbliche (feste, incontri, volantinaggi, raccolta firme, flash mob, manifestazioni, presidi, cortei) utili a rendere visibili le vertenze e le richieste del Comitato e a sensibilizzare la collettività.
L’unico organo decisionale del Comitato è l’assemblea degli aderenti.
L’assemblea ha potere decisionale e è uniformata ai principi di uguaglianza, solidarietà e orizzontalità nel rispetto dei bisogni e delle libertà degli aderenti. E’, inoltre, luogo di dialogo, confronto, crescita, mediazione, partecipazione, trasparenza e decisione condivisa.
L’assemblea mette in comune competenze e strumenti per rafforzare le capacità di azione, di partecipazione e di mobilitazione utili al raggiungimento degli obiettivi del Comitato.
Al Comitato possono aderire le singole persone fisiche, ma anche associazioni, comitati, collettivi, circoli, movimenti e partiti purché ognuno di essi rispetti i valori e i principi ispiratori del Comitato e si adatti alla su autonomia, indipendenza e autogestione dal basso.
Il funzionamento del Comitato è organizzato attraverso uno Statuto accettato, riconosciuto e approvato da tutti i suoi aderenti.