Park interrato Vittoria: un progetto di privati e per privati nato da un’idea vecchia di 20 anni

Il 23 luglio di quest’anno il progetto definitivo e esecutivo del park interrato Vittoria è stato esposto alla commissione consiliare assetto e uso del territorio alla presenza del presidente della Reggio Emilia Parcheggi Spa e dei progettisti e ingegneri dell’opera.

Proprio dal curriculum di uno degli architetti presenti e ideatore dell’infrastruttura, nonché attuale consigliere di una lista civica di maggioranza in un comune della provincia e attuale componente della commissione per la qualità architettonica e il paesaggio del Comune di Reggio Emilia, siamo venuti a conoscenza che nel 1989 l’amministrazione comunale reggiana aveva bandito un concorso nazionale per un lotto funzionale di 8 autoparcheggi nel sottosuolo del centro storico di tipo tradizionale multipiano e di tipo meccanizzato multipiano.

Nel 1995, come si evince dal curriculum, lo stesso architetto ha poi vinto il concorso grazie a un progetto elaborato in collaborazione e su incarico della Coopsette s.c.r.l.

Il progetto esecutivo vincitore prevedeva la realizzazione di un parcheggio interrato tradizionale in Piazza XXIV Maggio e la realizzazione di un autosilos meccanizzato pluripiano in Piazza Andrea Costa, nonché la risistemazione di superficie di entrambe le piazze.

Ovviamente le strutture non sono mai state realizzate. Del resto erano i tempi difficili di tangentopoli e dell’inchiesta mani pulite che aveva coinvolto anche il mondo cooperativo reggiano. Così l’idea a base del bando di concorso nazionale del 1989 sui parcheggi sotterranei, insieme al progetto vincitore, è rimasta in standby e, dieci anni dopo, è stata rilanciata dall’amministrazione Delrio con l’individuazione (delibera 233/2005 e PPLL 2005_2007) di un project financing per la realizzazione di parcheggi interrati o silos in aree della città (Zucchi, San Giroalmo, Vallisneri, ecc.).

Il 22 marzo 2006 la Giunta, con delibera 70/2006, dichiara la sussistenza di interesse pubblico per la proposta presentata dall’ATI composta da CCC-ITALCANTIERI-CFC che, nel dettaglio, prevedeva la realizzazione di tre parcheggi interrati: ex Caserma Zucchi (1 piano per 460 posti); Piazza della Vittoria (1 piano per 79 posti e 45 box); Piazza XXIV Maggio (1 piano per 72 posti).

Tra i progettisti presenti all’esposizione del 23 luglio vi è anche rappresentante e socio di noto studio modenese di parking design. Abbiamo notato che, nel 2005, allo stesso studio era stato commissionato l’elaborazione di un progetto per la realizzazione, in project financing, di parcheggi interrati in aree della città di Reggio Emilia.

Come si evince dai curricula dello studio, il progetto elaborato prevedeva la realizzazione di 5 autosilos sotterranei: Ex Caserma Zucchi (2 piani e 441 posti auto); Piazza della Vittoria (3 piani e 467 posti auto); Piazzale Fiume (3 piani e 220 posti auto); Via Ariosto (3 piani e 188 posti auto); S. Girolamo (3 piani e 176 posti auto).

Ma quest’ultimo è proprio il pacchetto di interventi proposto dall’ATI composta da IRCES 95 INGG-APCOA-FINAL e che è stato dichiarato insussistente del pubblico interesse con delibera 67/2006.

Tutto ciò non deve sorprendere più di tanto perché dal 2006 ad oggi sono cambiate totalmente le situazioni di fatto e con esse sono mutati anche i presupposti in merito all’interesse pubblico.

Nel 2010, con delibera di Giunta 142/2010, viene approvata la variazione della compagine la cui proposta era stata dichiarata di interesse pubblico (nella fattispecie CCC-ITALCANTIERI-CFC diventa CCC-CCM-APCOA-FINAL) e il progetto preliminare del’intervento (parcheggio Piazza della Vittoria 3 piani e 420 box/posti auto) posto a base di gara.

Nel 2012, con delibera 12/2012, viene approvato il progetto definitivo (Parcheggio interrato in Piazza della Vittoria 3 piani 220 box e 200 posti aut per la sosta a rotazione). Quindi, con delibera di Giunta 235/2012 vengono approvati i contenuti dell’accordo tra Comune e concessionario in relazione alle varianti, approvate con delibera di Giunta 259/2012, da portare al progetto che viene suddiviso in 3 lotti (lotto A risistemazione parcheggio a raso ex Caserma Zucchi; lotto B spostamento sottoservizi in Piazza della Vittoria e Viale Allegri; lotto C parcheggio multipiano interrato Piazza della Vittoria).

Infine nel 2013, con delibera di Giunta 137/2013, vengono approvati i progetti definitivi e esecutivi in relazione al lotto A e lotto B.

Morale della favola? Tutti felici e contenti: l’architetto che si vede valorizzare un’idea e un progetto di oltre 20 anni fa; le ditte che dovranno realizzare materialmente i lavori; le due imprese che, bocciate la prima volta sotto i colpi dell’interesse pubblico, sono rientrate nel progetto definitivo e esecutivo; gli esperti modenesi di parking design che hanno realizzato più di un progetto, compreso quello definitivo e esecutivo; il Comune che, in difficoltà con la riqualificazione, già in bilancio e non in project financing, di Piazza della Vittoria, ha spinto in ogni modo perché l’idea, vecchia di 20 anni,  prendesse la forma di un park interrato fatto da privati per privati proprio sotto quella piazza.

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Pillole di convenzione per l’amministrazione comunale

Dopo giorni e giorni passati a lanciare numeri, mai uguali (prima 3 milioni, poi 6 milioni), su ipotetiche penali e danni erariali, finalmente l’amministrazione comunale si accorge di aver sottoscritto una convenzione con il concessionario attraverso cui è stata regolata l’esecuzione e la gestione dell’opera.

Purtroppo, però, i comunicati lanciati dal comune si limitano a citare solo l’articolo 20 dell’atto, dimenticando molte altre questioni, pure riportate nella convenzione, su cui il Comitato, sempre snobbato, ha più volte richiesto un confronto.

1 – L’asseveramento bancario di un piano economico finanziario è una cosa stabilita dalla natura stessa del project financing che è, in sostanza, una mera operazione finanziaria/immobiliare che viene valutata, dagli istituti finanziari, principalmente per la sua capacità di generare flussi di cassa. Di contro le garanzie acquisibili dall’istituto creditizio sono prevalentemente di natura contrattuale quali: l’impegno di completamento del progetto; certezze su costi e tempi di realizzazione; il regime di concessione dell’opera pubblica; certezze sui ricavi dettate, generalmente, dalla possibilità da parte della società concessionaria di cedere a condizioni di mercato il diritto di superficie per 90 anni su una parte dei box/posti auto realizzati; possibilità dell’affidamento della gestione della sosta su strada in una certa area (collegata al bacino di influenza del parcheggio interrato) o anche sull’intero territorio comunale, per tutta la durata della concessione o per un congruo periodo… esattamente ciò che prevede la convenzione stipulata tra il Comune di Reggio Emilia e la società concessionaria dell’opera.

Tutto ciò a dimostrazione del fatto che il tanto sbandierato interesse pubblico è manifestamente subordinato ai profitti immobiliari e finanziari di privati e banche, in netto contrasto con il principio di imparzialità dell’azione amministrativa.

A questo proposito ci piacerebbe davvero molto prendere visione dello studio di fattibilità economica del park interrato per capire quale sia il tasso di interesse e quale il tasso di remunerazione che, rispettivamente, istituto di credito e società concessionaria si sono assicurati, sulla carta, in relazione all’operazione finanziaria e immobiliare perpetrata con lo sfruttamento economico di uno spazio pubblico e di un bene comune.

2- Il richiamo alla cauzione provvisoria di un 1 milione di euro e all’attivazione di polizze assicurative, da parte del concessionario, per eventuali danni derivanti al pubblico o al privato dall’esecuzione dei lavori con garanzia di responsabilità civile verso terzi, sono semplicemente un dettato della legge Merloni 109/94. Ciò che invece né la legge né la convezione stabiliscono è se il massimale assicurato è congruo a garantire gli eventuali danni a persone o al patrimonio. E cosa succederebbe se i danni dovessero manifestarsi successivamente alla realizzazione dei lavori? Le persone possono rivalersi sul concessionario? E se la società concessionaria dovesse sciogliersi o fallire come possono rivalersi i cittadini e la collettività?

Per di più, la giurisprudenza amministrativa, ha sancito che il committente, cioè il Comune, può essere chiamata a rispondere, con soldi pubblici, dei danni arrecati a terzi, allorquando si dimostri che il fatto lesivo sia stato commesso dal concessionario in esecuzione di un ordine impartitogli da un rappresentante del committente stesso. Esattamente ciò che sta accadendo per il park interrato Vittoria per cui il Comune ha già impartito l’ordine di andare avanti nonostante tutti i dubbi.

3 – Il Comitato ha sempre fatto una controinformazione giusta e non ha mai affermato, attraverso i suoi comunicati apparsi nel blog, che la realizzazione dell’inutile, pericoloso e dannoso park sotto Piazza della Vittoria sia a carico della collettività con esborso di fondi pubblici. Tuttavia, la convenzione prevede certamente un’ipotesi di spesa pubblica qualora il Comune volesse sfruttare il diritto di prelazione e acquistare una parte dei box a 35.000 € cadauno.

D’altra parte, però, la convenzione stabilisce anche che in caso di mancato raggiungimento di un livello minimo di ricavi il concessionario può concordare con il Comune una revisione delle tariffe orarie della sosta a rotazione, dei prezzi di cessione dei box a terzi, della durata della concessione o “altra misura compensativa adeguata”. Quale sia quest’altra misura compensativa adeguata non è dato di saperlo! È un esborso di denaro pubblico?

Ma c’è di più, perché la convenzione stabilisce anche “la possibilità da parte del concessionario di ottenere in concessione, ad eventuale titolo di riequilibrio, aree di sosta di superficie già tariffate o da sottoporre a tariffa”. Insomma, considerati gli attuali vuoti nella vendita dei box e quelli della ex Caserma Zucchi, vi è il rischio di lasciare in gestione alla società concessionaria, che agirebbe in monopolio assoluto, buona parte delle risorse pubbliche legate ai parcheggi della città.

4 – La risistemazione dell’autostazione, prevista nella convenzione, nella ex Caserma Zucchi, intesa come di interesse pubblico, è stata valutata in 630.000 €.

Ricordiamo che il parcheggio Zucchi è stato a gestione pubblica per molti anni tramite l’ACT, rappresentando, quindi, una risorsa per la collettività attraverso cui si poteva compiere un’ottimizzazione del trasporto pubblico e una conseguente razionalizzazione della mobilità su criteri che prevedessero, ad esempio, il miglioramento della qualità dell’aria a Reggio Emilia.

Nel 2011, dopo che, a partire da settembre 2009, erano stati spesi ben 266.000 € (spreco di soldi pubblici!) all’anno per l’affitto “city where” (sistema di pagamento basato sulla lettura elettronica della targa) nonostante fin dal 2005 il Comune avesse già deciso di concederlo alla gestione privata in projcet financing (GC_2005_233) e mentre era già in atto la negoziazione fra Comune e concessionario sul progetto preliminare Zucchi/Vittoria (GC_2006_70 e CC 25_11_2009), il parcheggio a rotazione della Zucchi è stato dato in conduzione, per 12 anni, alla stessa società che dovrebbe andare a gestire il park interrato Vittoria.

Ebbene, in linea con il principio dell’economicità dell’azione amministrativa, la realizzazione o l’ammodernamento dell’autostazione, visto che già era presente nella ex caserma, poteva rientrare benissimo quale controprestazione della concessione della Zucchi, senza andare a mettere in piedi lo scempio e la devastazione di una piazza!

Ma, al di là di questo, ci tocca ancora una volta rammentare che il progetto di riqualificazione di Piazza della Vittoria, a cui il Comitato non si oppone, non rientra tra le opere da realizzare in project financing, ma tra quelle già a bilancio, per un valore di 2,5 milioni, come stabilito dai programmi triennali dei lavori pubblici 2005_2007 e 2006_2008. Negli stessi programmi e nella delibera di Giunta GC_2005_233 non vi è traccia di autosilos interrati sotto Piazza della Vittoria, cosa confermata, nel 2005, dall’attuale vicesindaco Ferrari.

5 – In merito all’interesse pubblico dettato dal paradosso di costruire box privati per liberare le strade del centro dalle auto dei residenti, dobbiamo ancora una volta ribadire (e smentire il Comune) che la convenzione è stata stipulata il 4 maggio 2011 e, essendo ormai oltrepassati i 180 giorni da quella data, il concessionario è libero di vendere i box a chiunque come previsto nell’accordo ripreso nel novembre 2012.

A conclusione del post vogliamo ricordare che fino ad ora il Comune, giocando con il discorso sulle penali, ribadendo quello che il Comitato ben conosce sul progetto del park interrato e promettendo una esenzione COSAP ai commercianti che hanno la propria attivià intorno alla piazza, non ha ancora dato una risposta concreta a tutti gli interrogativi e i dubbi legittimi che da tempo stiamo esternando e che abbiamo trascritto nel documento autoprodotto Operazione Trasparenza.

Nulla ci è stato detto sull’effettiva utilità dell’opera; nulla ci è stato detto sulla valutazione di impatto ambientale; nulla ci è stato detto sulla tutela sella salute e la sicurezza della collettività, nulla ci è stato detto sulla stabilità degli edfici e i pericoli di crolli, crepe e lesioni; nulla ci è stato detto sul possibile danno economico e patrimoniale degli esercenti e dei lavoratori della piazza; nulla ci è stato detto sula serietà, l’etica e la solidità finanziaria delle compagini presenti nella società concessionaria; nulla ci è stato detto sul danno patito dalla collettività per l’intervento e lo sfruttamento economico di un bene comune sottoposto a vincoli culturali, artistici e paesaggistici.

Eppure la partecipazione dei cittadini ai diversi momenti decisionali dovrebbe rappresentare uno dei piu’ importanti processi nella pubblica amministrazione…

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Ma quale danno erariale!

Cominciamo con due definizioni:

1 – Si parla di danno erariale diretto quando un soggetto produce un pregiudizio economico o patrimoniale all’amministrazione pubblica.

2 – Si parla, invece, di danno erariale indiretto quando l’amministrazione pubblica deve rispondere pregiudizio economico o patrimoniale arrecato a terzi del comportamento illecito di un suo rappresentante, funzionario o dipendente.

Per inquadrare la tematica del danno erariale sul park interrato Vittoria è possibile richiamare quanto è accaduto, tra il 2000 e il 2001, a Civitavecchia per un project financing, per cui la Giunta aveva deliberato la sussistenza di pubblico interesse, finalizzato alla realizzazione di 3200 loculi.

In occasione di quel project financing, il comune laziale aveva stipulato con il concessionario una convenzione che prevedeva una concessione quinquennale per la vendita dei loculi quale forma di controprestazione per il concessionario a fronte del capitale investito.

Ebbene, alla fine dei 5 anni di concessione, i loculi invenduti, come da convenzione, sono andati al Comune perché potesse riscattarli.

Su questo episodio la Corte dei Conti del Lazio ha ipotizzato un danno erariale indiretto, verso la ditta concessionaria, da circa 3 milioni di euro, per la mancata alienazione (quindi introito), al termine della convenzione (di durata troppo breve), della gran parte dei loculi costruiti di fronte all’enorme numero di loculi che si sarebbero dovuti vendere nei cinque anni, rispetto alle normali dinamiche demografiche di Civitavecchia.

Sempre secondo la Corte dei Conti il danno erariale doveva essere addebitabile ai funzionari del Comune responsabili della stipula della convenzione (sindaco, assessori ecc.).

La convenzione e l’accordo stipulati tra Comune e la Reggio Parcheggi Spa sul park interrato Vittoria, definiscono un diritto di superficie, a favore del privato, di 90 anni e un periodo di concessione di 27 anni, più che sufficienti per alienare, eventualmente, tutti i box. Inoltre è previsto che i box in attesa di essere venduti possono essere utilizzati per la sosta a rotazione. Infine, vi è sempre la clausola secondo cui vige per il Comune un diritto di prelazione sull’acquisto dei box qualora il concessionario decidesse di venderli a 35.000 € cadauno.

In definitiva non vediamo come possa configurarsi un’ipotesi di un danno erariale da 3 milioni di euro verso il concessionario visto che il periodo di concessione è più che sufficiente per l’alienazione dei box e, per di più, come visto, esistono altre clausole a vantaggio del concessionario per il suo rientro economico.

Semmai il danno erariale si configurerebbe tra 27 anni e comunque la questione di Civitavecchia è finita con l’archiviazione da parte della procura.

Ma per il park Vittoria i box invenduti già ora sono tanti. Insomma se, al pari di quanto ha fatto il Comune di Civitavecchia, è stato sottoscritto l’interesse pubblico per un’opera evidentemente incapace fin da ora di soddifare le previsioni d’acquisto promesse al concessionario, beh allora siamo di fronte a un insuccesso assicurato dell’infrastruttura e una rivalutazione dello stato di fatto e dell’interesse pubblico per sopravvenuti motivi. A questo punto a maggior ragione il Comune dovrebbe agire in autotutela secondo la L. 241/90.

Per l’ennesima volta ci vediamo costretti a smentire quanto viene riportato sui giornali da chi si è intestardito nella realizzazione dell’opera.

In ogni caso le tematiche della penale da versare o del danno erariale sviano il discorso park Vittoria dalle reali problematiche ad esso correlate e più volte sostenute dal Comitato e su cui ancora una volta dobbiamo constatare l’assoluta latitanza del Comune in merito al confronto.

Riconfermiamo ancora una volta che in dieci anni sono mutate le situazioni di fatto e soprattutto sono sopravvenuti motivi per la riconsiderazione dell’interesse pubblico. Queste sono esattamente le condizioni per cui ai sensi dell’art.21 quinquies della L 241/90, bloccare quest’opera inutile, pericolosa e dannosa è più che mai possibile e legittimo.

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Il castello di sabbia delle penali!

Dalla gazzetta di reggio apprendiamo oggi che la cosiddetta penale da versare alla società di proggetto del park interrato sarebbe addirittura di 6 milioni (poco meno della metà dell’intero progetto valutato circa 13.000.000 di euro?). Il totale comprende tre milioni di penale da corrispondere al consorzio Reggio Parcheggi spa, con il quale l’ente locale ha firmato nello scorso dicembre una convenzione, e più di tre milioni di opere pubbliche che Reggio Parcheggi s’è impegnata, con il contratto di project financing, a realizzare a proprie spese.

Ma come è possibile? Fino a qualche giorno fa Ferrari raccontava al Carlino Reggio solo di una perdita, in caso di revoca, di 3.100.000 € quale investimento del concessionario privato per la riqualificazione della paizza e della ex Caserma Zucchi?

Da dove sono spuntati gli altri 3 milioni? Ma poi si può mai definire di “interesse pubblico” la sottoscrizione di una penale pari alla metà del valore complessivo del progetto?

Cerchiamo allora di fare un pò di chiarezza e di trasparenza. Nell’accordo siglato nello scorso dicembre tra Comune e Concessionario dell’opera non vi è alcuna quantificazione in merito ad una possibile penale, né vi è traccia di danno erariale. L’unico richiamo che si trova, in tal senso, nella convenzione, stipulata a maggio 2011, è quello all’art.37 septies della defunta legge Merloni (L. 109/94)  che fa riferimento, in caso di revoca, a costi effettivamente sostenuti dal concessionario e “un indennizzo, a titolo di risarcimento del mancato guadagno, pari al 10 per cento del valore delle opere ancora da eseguire ovvero della parte del servizio ancora da gestire valutata sulla base del piano economico-finanziario“.

Ora il 10% del costo complessivo dell’opera equivalgono a 1.3 milioni. Ma attenzione, perché in realtà il lotto C del progetto (GC_2013_137), che deve ancora essere approvato in Giunta, ha un valore complessivo di 11.306.000€ il cui 10% equivale a 1.13 milioni di euro. Come si vede siamo ben lontani dai 6 milioni pessimisticamente proofetizzati!

In ogni caso se è vero che la trasparenza è uno dei principi cardini del buon andamento della pubblica ammnistrazione, la Giunta è invitata a mettere tutte le carte in tavola così che tutti i cittadini possano farsi un’idea di cosa si celi realmente dietro quest’opera in termini tecnici e economici. Ma ci sono già pervenuti segnali negativi in tal senso, perché l’assessore Spadoni, invitato al confronto durante per l’incontro di domani sera, ha già risposto che non sarà presente!

Al di là di tutti gli aspetti negativi legati alla realizzazione e all’ultimazione del park interrato, e che il Comitato ha più volte raccontato, c’è da sottolineare, per l’ennesima volta, che rispetto a 10 anni fa la situazione di fatto è del tutto modificata, così come è sostanziamente modificato l’interesse pubblico intorno all’opera (eretta completamente per box privati). Tutto questo va nelle premesse perché l’amministrazione comunale possa, nella sua ampia discrezionalità, agire in autotutela, in merito al lotto C del progetto, secondo l’articolo 21 quinquies della la L. 241/90 versando, a titolo di indennizzo, solo il danno emergente.

Perché non lo fa? Perché non interviene su questo punto? Non ha la volontà o effettivamente ha sottoscritto, a insaputa della collettività, qualcosa di mostruosamente oneroso per tutti e tutte su un opera dannosa, pericolosa, inutile e totalmente priva di interesse pubblico?

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Caro Luca Vecchi, vale quanto già detto al vicesindaco Ferrari. Noi non siamo stupidi!

Caro Luca Vecchi,

come già ribadito al vicesindaco Ferrari, attraverso il nostro blog, noi non siamo stupidi.

Sul park interrato, come Comitato, abbiamo portato avanti una dettagliata opera di controinformazione utilizzando gli atti pubblici. Perciò siamo pienamente consapevoli che il Comune (in teoria) non dovrebbe metterci alcun centesimo pubblico, essendo l’opera un project financing. Ma è anche vero che, per l’equilibrio economico e finanziario del progetto (che non è altro che un’operazione immobiliare e finanziaria), la convenzione prima e l’accordo poi, tra amministrazione e società concessionaria dei lavori e delle futura gestione, prevedono il diritto di prelazione per l’acquisto dei box da parte del Comune nel caso il cncessionario volesse alienare gli stessi a 35.000€ cadauno. Dunque si tratta di un’ipotesi di esborso di fondi pubblici tutt’altro che inattuabile.

Per di più la convenzione prevede anche “la possibilità da parte del concessionario di ottenere in concessione, ad eventuale titolo di riequilibrio, aree di sosta di superficie già tariffate o da sottoporre a tariffa”… Non si tratta di esborso di soldi pubblici, ma si tratta, evidentemente, di concedere a un privato la possibilità di sfruttare econimcamente una parte di territorio pubblico che invece è una risorsa per il bene della collettività.

Sempre nella convenzione di cui sopra si legge chiaramente (art.11 bis) che in caso di introiti insufficienti per la copertura del capitale investito dal concessionario il Comune può rivedere con esso il prezzo di vendita dei box, le tariffe della sosta a rotazione, la durata della concessione o “altra misura compensativa adeguata”. Qual’è questa misura? Esborso di fondi pubblici o la concessione in gestione di un’altra risorsa pubblica, oltre alla piazza, e di un bene comune?

Riguardo “il servizio alla residenza” quale interesse pubblico è bene chiarire una volta per tutte che per i box sotto Piazza della Vittoria, essendo decorso il termine di 180 (centottanta) giorni dal 04 maggio 2011, il concessionario è libero di vendere a chiunque. Questo è sancito dalla Convenzione e dall’Accordo siglato tra Comune e Concessionario.

Assodato questo punto, è bene anche precisare che la pedonalizzazione e la riqualificazione della Piazza (cosa che il Comitato non rigetta) è si un progetto del 2005, ma appartiene a un intervento, già a bilancio (come riportato nei programmi triennali dei lavori pubblici 2005_2007 e 2006_2008 nonché nei relativi elenchi annuali), in relazione al Concorso Europeo di Progettazione, e non previsto tra i lavori in project financing descritti nella delibera di Giunta GC_2005_233, in cui, tra l’altro, piazza della Vittoria neanche è nominata! Una questione, quest’ultima, sostenuta anche dal vicesindaco Ferrari durante un’intervista alla Gazzetta di Reggio del 15 giugno 2005.

In ogni caso per riqualificare la piazza non è necesario farci un cratere che la renderà non fruibile alla collettività per moltissimo tempo.

Sulla questione penale ci siamo stufati di ascoltare la solita lagna! I 3 milioni che lei, insieme al vicesindaco Ferrari, vuole far passare come penale da pagare con soldi pubblici altro non sono che il mancato contributo del concessionario alla riqualificazione della piazza. In realtà, e ancora una volta vogliamo richiamare la L 241/90 art.21 quinquies, esiste la possibilità da parte di un’amministrazione pubblica di agire, in ampia discrezionalità, in autotutela con la revoca dei lavori versando al concessionario solo il cd “danno emergente”, ovvero le spese effettivamente sostenute e documentate.

Sulle criticità e gli aspetti negativi dell’opera sia durante la sua realizzazione che una volta ultimata, il Comitato ha prodotto ben quaranta domande nel suo dossier “Operazione Trasparenza”. Domande che vanno dalle problematiche della salute a quelle della stabilità degli edifici attigui alla piazza, dalla questione sociale a quella urbanistica, dalle tematiche ambientali a quelle sulla mobilità, dai problemi economici di chi lavora intorno alla piazza alla persistenza dell’utilità e dell’interesse pubblico della struttura ecc. Ebbene fino ad ora nessuno, dalla Giunta, è stato capace di dare una risposta soddisfacente, segno che non vi sono argomentazioni esaurienti per il contaddittorio o che non c’è la volontà del confronto.

Venerdì 6 settembre 2013, alle ore 20,30 presso l’isolato san rocco è fissato un incontro fra tutte le realtà che sono contrarie alla realizzazione del park interrato. In linea con i principi di confronto e democraticità, all’incontro è stato invitato anche l’assessore Spadoni o, in alternativa, qualunque altro membro della Giunta ancora convinto dell’utilità e della persistenza di interesse pubblico del parcheggio interrato in piazza della Vittoria.

All’incontro è invitato anche lei, caro Luca Vecchi.

Risposta del Comitato all’intervista del futuro candidato sindaco apparsa stamattina sulla Gazzetta di Reggio.

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Invito all’assessore Spadoni a partecipare, venerdì 6 settembre, all’incontro con tutte le realtà e i cittadini contrari al park interrato.

INCONTRO PUBBLICO CON TUTTE LE REALTA’ CITTADINE CONTRARIE AL PARCHEGGIO INTERRATO IN PIAZZA DELLA VITTORIA

Venerdì 6 Settembre 2013 ore 20.30 presso la sala della Libreria Ariosto

All’incontro, che è pubblico e aperto a tutti e tutte, è ufficialmente invitato anche l’assessore Spadoni, o qualunque altro membro della giunta sostenitore del progetto, affinché, nell’esclusivo interesse della collettività, possa fare realmente chiarezza sul progetto del park interrato dando una risposta soddisfacente sia agli interrogativi del Comitato individuati nel dossier “Operazione Trasparenza. Quaranta domande sul park interrato Vittoria che necessitano di una risposta in nome dell’interesse pubblico” sia a quelli di tutti i gruppi, i collettivi, i lavoratori, gli studenti e i cittadini che hanno espresso la propria legittima e motivata contrarietà alla realizzazione dell’opera.

E’ bene ribadire, per quanti in questi giorni hanno volutamente frainteso le nostre intenzioni, che il Comitato No Parcheggio Piazza della Vittoria è apartitico, autonomo e indipendente dalle forze politiche e sindacali, dalle amministrazioni istituzionali, dalle organizzazioni economico-finanziarie e da quelle commerciali.

Il Comitato è nato dal basso da un’azione spontanea di cittadini e commercianti, e, dunque, opera, senza fini di lucro e senza scopi elettorali o di legittimità politica, perseguendo esclusivamente finalità sociali di interesse pubblico e per il bene delle collettività.

 

 

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“Il park interrato Vittoria è uno scempio”. Intervista all’architetto Costa

Articolo tratto da “nuova prima pagina” Reggio Emilia.

Autore Diego Oneda.

L’intervista. Maria Cristina Costa critica aspramente il progetto di Piazza della Vittoria «Fermatevi, siete in tempo»

Il monito dell’architetto reggiano: «Certe forzature si pagano»

REGGIO –  Una vita dedicata ai temi del recupero urbano e territoriale, alla progettazione e riqualificazione di spazi cittadini. L’architetto Maria Cristina Costa (nata a Collagna nel 1934 e tuttora impegnata nel suo studio in centro storico) è un’autentica autorità quando si parla di pianificazione territoriale, in particolare se si parla di spazi urbani. Con lei abbiamo discusso del progetto di realizzazione del parcheggio interrato di piazza della Vittoria, delle sue implicazioni urbanistiche, sociali e dei segni indelebili che lascerà sul territorio. Ne è emerso un quadro preoccupante dell’intera opera pubblica che, stando alle parole dell’architetto Costa, è una vera e propria “violenza” sul tessuto urbano reggiano, un’opera che segnerà in modo indelebile la città per gli anni a venire e che costituirà un’autentica frattura rispetto alla visione d’insieme della città. Soprattutto di un’area decisiva per la collettività come è una delle principali piazze cittadine.

Architetto Costa, cosa pensa del progetto di realizzazione di un parcheggio interrato in Piazza della Vittoria?

Uno scempio sotto tutti i punti di vista, una vera e propria violenza alla città e alla cittadinanza, un modo di deturpare una zona culturalmente importantissima per la nostra città. Si tratta di un progetto che lede il diritto di tutti ad avere uno spazio di condivisione con il solo scopo di costruire parcheggi per pochi.

Eppure l’amministrazione sembra non voler sentir ragioni…

Io spero ancora che si possa cambiare idea. Ricordo a questo proposito che ai tempi del sindaco Benassi, si era arrivati quasi al punto di costruire il tribunale dietro la caserma Zucchi, un intervento che era già stato finanziato ma che, fortunatamente, si è deciso di non fare. Il sindaco di allora era riuscito a sfruttare i finanziamenti per realizzare il tribunale in un’altra area salvando la città da una forzatura che l’avrebbe segnata per sempre

Quindi secondo lei, l’amministrazione comunale è ancora in tempo per fare un passio indietro?

Quando si tratta di errori urbanistici così evidenti, si è sempre in tempo a tornare indietro. Tenga presente che quando si fanno interventi di questo tipo, i segni che rimangono sono indelebili. Pensiamo solo all’inquinamento che porterà in centro storico, in modo completamente contraddittorio rispetto alla politica della bicicletta: le rampe, gli sfiatatoi… Un vero e proprio polo d’inquinamento a due passi dal giardino pubblico e dall’asilo

I cittadini infatti sembrano non volerlo: il comitato ha già raccolto oltre 2000 firme…

Vede… Un tempo con le amministrazioni si poteva discutere, ci si poteva confrontare, adesso no. Mancano trasparenza e raccordo con la cittadinanza. Io stimo Delrio ma credo che in questo caso sia stato mal consigliato. Che su questo progetto vadano “a valanga” non è proprio accettabile

Senza contare la possibilità che gli scavi si imbattano nei resti della cittadella…

Certamente ma un’opera di questo genere non dovrebbe riguardare solo la Soprintendenza per i beni archeologici. Mi stupisco che la Soprintendenza per i beni architettonici, di solito così attenta ad ogni piccolo particolare, abbia consentito questa trasformazione così forte di una zona cardine del territorio. Inoltre mi stupisco anche del silenzio di molti miei colleghi. Ma, vede, la professione dell’architetto è molto cambiata negli anni…

Eppure un’alternativa c’era. Parliamo del suo progetto “Parco dei Teatri” che vinse a metà anni ‘80 il concorso internazionale per la riqualificazione dell’area…

Un progetto che ha impegnato per anni me e il mio staff e che ci ha dato moltissime soddisfazioni per quanto riguarda il risultato raggiunto. Nonostante abbiamo vinto il concorso, purtroppo il progetto non è stato realizzato, come tante altre oper e da me progettate. Io penso che, prima di progettare i cambiamenti, sia necessario partire dallo stato di fatto, da una valutazione dell’esistente. Tenga conto che quell’area della città è stata interessata dal lavoro di quattro architetti nella storia reggiana. Ognuno di essi ha cercato di valutare l’esistente, cercando di offrire una visione che rispettasse ciò che già c’era, il lavoro degli altri. Questo è stato anche il mio approccio e lo sarà sempre.

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L’unico “flop” è la cronaca superficiale!

Facciamo subito chiarezza. Il Comitato non è interessato a numeri o cifre, ma ai legittimi contenuti della protesta e delle proposte perché è da questi aspetti che si misura la serietà di una lotta.

Detto ciò, carissmi giornalisti, se proprio vi interessa parlare di cifre, allora vi diciamo che per quanto vi siano state 50/60 presenze attive al presidio, d’altra parte, in sole 3 ore, sono state raccolte, tra il presidio e gli esercizi commerciali dell’isolato san rocco, circa 500 firme. Questo vuol dire che almeno 500 persone si sono avvicinate per portare la propria solidarietà e il proprio sostegno alle ragioni del Comitato No Parcheggio Piazza della Vittoria… un dettaglio che, evidentemente, vi è sfuggito!

In merito alla cinquantina o poco più di presenze attive al presidio, non ci interessa nasconderci dietro il fatto che il presidio è stato organizzato in soli 5 giorni o che molti sono ancora in ferie. Obiettivo del presidio era quello di portare in piazza le legittime ragioni del NO PARK VITTORIA e ci siamo riusciti. L’evento di sabato, che non è stato un sit in come erroneamente è stato riportato in alcuni giornali, ha rappresentato il primo momento di controinfromazione e comunicazione pubblica per fare trasparenza su uno scellerato progetto tutt’altro che trasparente e partecipativo

Ma le iniziative non si fermano qui e già nei prossimi giorni sono in programma altre assemblee per discutere sull’organizzazione di nuovi eventi e di nuove azioni. Del resto la nostra determinazione trova sostegno anche nelle tante attestazioni di stima dei reggiani e delle reggiane. Infatti, volendo ritornare alla questione dei numeri, in appena un mese scarso dal lancio della petizione, le firme raccolte superano le 2000 unità. Ciò significa che almeno 2000 persone hanno sottoscritto la propria contrarietà ad un’opera inutile, pericolosa, dannosa, priva di interesse pubblico, affare di pochi privati e frutto soltanto di una speculazione immobiliare e finanziaria attuata sfruttando un bene della collettività, per altro sottoposto a vincoli artistici, culturali e paesaggistici.

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“La domanda di box privati in centro storico è molto scarsa!”. Il contributo di un’operatrice immobiliare

Pubblichiamo volentieri un’interessante mail arrivata al comitato da un’operatrice precaria del settore immobiliare a Reggio Emilia. Come richiesto, omettiamo il nome della lavoratrice per proteggerla da possibili ripercussioni.

Carissimi,

sono un’impiegata precaria di una nota agenzia immobiliare di Reggio Emilia che, insieme al mio nome, preferirei lasciare nell’anonimato perché ho timore di andare incontro a ripercussioni.

Ieri pomeriggio sono passata a firmare al vostro presidio perché appoggio pienamente la vostra protesta. Negli ultimi giorni ho seguito attentamente tutte le vicende sul park interrato raccontate attraverso il vostro blog e il vostro profilo facebook.

Di recente sono stata colpita dal commento di un signore, apparso sul blog, che, in controtendenza, in qualità di abitante in Piazza del Monte, lamentava il fatto di non avere un box per la sua auto e di essere quindi favorevole alla realizzazione dell’autorimessa interrata.

Se il problema della mancanza di box auto per i residenti in centro è uno dei motivi che sta spingendo il Comune in questa opera inutile, allora vi dico che l’agenzia immobilare dove lavoro ha in offerta un discreto numero (che per i motivi di tutela personale di cui sopra non dirò) di box privati anche con un prezzo di vendita inferiore a quello previsto per i posti di Piazza della Vittoria. Alcuni di questi box sono “congelati” da molti mesi in attesa di essere venduti i proprietari fanno molta fatica a trovare acquirenti.

Quindi il mercato immobiliare dei box per i residenti nel centro di Reggio Emilia ha effettivamente una domanda talmente scarsa che non si capisce perché debbano essere realizzati altri garages.

Un’altra osservazione che vorrei fare è questa: ho notato che il piano econmico e finanziario dell’appalto Piazza della Vittoria/Ex Caserma Zucchi è di circa 13 milioni di euro. Ciò significa che l’impresa costruttrice impegnerà circa 52 mila euro per la costruzione di ogni singolo box. Ebbene questo è sicuramente un progetto con un elevato rischio di impresa se si pensa che, normalmente, la realizzazione di ogni box può costare al costruttore dai 18 mila ai 25 mila euro, esattamente come è successo a Parma, a Modena e a Verona, città che seguito per il mio lavoro.

Infine vorrei far notare che i box privati all’interno di un autosilos interrato hanno costi di gestione, manutenzione e amministrazione (spese condominiali) molto elevati (sull’ordine di circa 300/350 mila euro per un autorimessa di 250 box) che vanno a pesare sui conti dei proprietari e non della società che ne gestisce la concessione.

In bocca al lupo per la vostra battaglia.

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Caro Ferrari, sul PARK VITTORIA non abbiamo equivocato niente!

Sul il Resto del Carlino – Reggio Emilia questa mattina vi è un intervista al vicesindaco Ugo Ferrari che risponde sulle priorità per l’ultimo anno di amministrazione. Ferrari si sofferma anche sul park interrato:

Sul cantiere in piazza della Vittoria come risponde ad esercenti e residenti? «Risponderemo in consiglio alla mozione e ascoltiamo tutti. Eviteremo che il cantiere crei disagi a quella zona. Ma vanno rimossi due equivoci di fondo, alimentati strumentalmente. Il primo: la pubblica amministrazione ha già deciso. Noi dobbiamo approvare un progetto ma la decisione di fare il parcheggio è nelle delibere assunte dal 2005. Siamo in vigenza di contratto». E il secondo equivoco? «Si dice che investiamo 13 milioni: non è vero, sono soldi dei privati. E se stoppiamo il progetto non avremo i due milioni e mezzo, sempre dei privati, per riqualificare la piazza e gli oltre 600mila euro che stanno mettendo sulla Zucchi risolvendo i problemi del trasporto pubblico su via Allegri.  Dire all’impresa ‘grazie e arrivederci’ significa rinunciare a 3 milioni e 100mila euro. Ricorderete le diecimila firme contro il rifacimento di la piazza Martiri del 7 luglio: finite queste opere c’è stato un giudizio positivo generale»“.

Caro Ferrari, noi non abbiamo equivocato proprio nulla. Sappiamo perfettamente che le delibere sul project financing del park interrato partono dal 2005, ma sappiamo anche che in oltre 8 anni la proposta della società promotrice ha avusto diversi aggiustamenti del piano economico e finanziario e ha subito diverse varianti. Ma soprattutto sappiamo che sia la delibera GC_2005_233, che inizialmente ha lanciato il project financing, sia il relativo AVVISO INDICATIVO LAVORI non contenevano l’intervento del park nterrato in piazza della Vittoria. Del resto, il 15 giugno 2005, anche lei negava la costruzione di un parcheggio in piazza sostenendo invece quello della ex Caserma Zucchi. E se è vero che all’epoca ha parlato di eventuali box per residenti è anche vero che nell’atto di accordo parcheggi 28_11_2012 stipulato tra Comune e Concessionario dell’opera è stabilito che, essendo ormai passati oltre 180 gg dalla data della stipula della convenzione, i box possono essere acquistati da chiunque e quindi non solo da residenti… beh questa, se permette, non è più un project financing finalizzato all’interesse pubblico, ma una vera e propria operazione immobiliare per pochi privati!

In merito al secondo equivoco, noi non abbiamo mai sostenuto che i 13 milioni del project finacing fossero soldi pubblici e siamo perfettamente informati sulla normativa riguardante le sinergie tra pubblico e privato negli appalti. Però è vero che, come da atto di accordo parcheggi 28_11_2012,  è previsto un diritto di prelazione per l’Amministrazione Comunale qualora il privato concessionario volesse alienare i box al prezzo di 35.000€ cadauno.  Perciò, se ad esempio si volessero acquistare 100 box a questo prezzo, il Comune spenderebbe soldi pubblici per ben 3.500.000 €, cioè abbastanza per ripagare l’investimento privato previsto per la riqualificazione della piazza e della ex Caserma Zucchi.

Infine se dire “grazie e arrivederci” all’impresa significa perdere un investimento, ma non pagare 3.100.000 €, significa che questa quota non è una penale da versare in caso di revoca del progetto esecutivo del park interrato Vittoria (per altro il lotto C del progetto esecutivo, cioè quello riguardante appunto il park interrato Vittoria, non è stato ancora deliberato in Giunta). In effetti, come abbiamo già avuto modo di sostenere, è prevista solo la liqidazione dell’indennizzo relativo al danno emergente (spese effettivamente sostenute e documentate) in caso di revoca del progetto esecutivo in regime di autotutela, come previsto dagli artt. 21 quinquies e nonies della L. 241/90.

Per quanto riguarda la riqualificazione della piazza siamo dell’avviso che questa, seppur necessaria, non deve in alcun caso essere collegata a “ecomostri” di cemento nel sottosuolo che siano pericolosi per la stabilità degli edifici adiacenti e che hanno la capacità di nuocere anche dopo la loro ultimazione attirando sorgenti di “veleni” sia per la nostra salute che per la qualità dell’aria.

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